Dieci donne state cagioni di dieci grandi avvenimenti /

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Bibliographic Details
Author / Creator:Crivelli, Domenico.
Imprint:Milano : Co'tipi di Giovanni Pirotta, 1828.
Description:312 pages ; 16 cm
Language:Italian
Subject:
Format: Print Book
URL for this record:http://pi.lib.uchicago.edu/1001/cat/bib/11365194
Table of Contents:
  • I. Solone dà all'Attica leggi e governo, riformato più a popolo che ad ottimati. Ma Pisistrato levasi poscia a principato Ipparco, suo figlio e successore, per aver pubblicamente offeso una donzella, è ucciso; e quindi Ippia, a lui fratello, fu cacciato, sconfitto e morto; e finì la signoria de'Pisistratidi
  • II. Sesto fece forza a Lucrezia, moglie di Collatino, e ne conseguirono la cacciata dei Re e la fondazione della Repubblica
  • III. In Roma si eleggono i Dieci a porre leggi ed a governare. Appio, uno d'essi, innamorò di Virginia, e della conseguita uccisione di lei, mosse la caduta della balia loro
  • IV. La tristezza d'un'ambiziosa romana fu cagione si statuisse la legge politica, potesse essere plebeo uno de'due Consoli della Repubblica
  • V. Catalina, congiurando contra la Repubblica, vuol farsene signore fra la strage de' cittadini e l'incendio di Roma; ma non volendo Fulvia più del suo amore compiacere Quinto Curio, uno de'congiurati, ne conseguì la salvezza dello Stato.
  • (cont.) VI. Marc'Antonio, da varia fortuna travagliato e favorito, salì alla tirannica triumvirale potestà con Ottaviano e con Lepido, e dopo la battaglia di Filippi, che diede fine alla Repubblica romana, la bruttezza di Fulvia sua moglie porse occasione di guerra crudele in Italia fra lui ed Ottaviano
  • VII. Cleopatra regina d'Egitto invescò Antonio nell' amorosa pania, di modo che vel tenne sempre impaccito, e fuggendo dalla battaglia d'Azzio, il trasse seco a perdere l'imperio e la vita; onde la triumvirale potestà, Lepido da Ottaviano deposto, venne tutta in questo, primo de'Romani Imperatori
  • VIII. Per giunta alle sciagure d'Italia e del Romano imperio, da Costantino Augusto cresciute e raffermate, e dopo di lui continuate, Onoria, a Valentiniano III sorella, travagliata dalla severità di Placidia Augusta sua madre, mandò offerire la sua mano, e le pretese ragioni all'Imperio, ad Attila re degli Unni; il quale, per verla moglie, invase con poderoso esercito terribilmente Italia; e da questo avvenimento conseguitò poi che moltissime famiglie rifuggirono paurose all'ultime isolette del mare Adriatico, nelle quali ebbe culla una Repubblica salita a grande potenza, ed a chiarissima fama
  • IX. Bonifacio, generale romano e governatore della provincie romane dell'Africa, innamorò di Pelagia in Ispagna; ed avutala a moglie, e menatala in Affrica, ne fu indotto a chiamare in suo ajuto, contro Placidia Augusta, il vandalo re Genserico, che bramoso di conquiste passò in quelle provincie, e travagliolle d'orrenda guerra
  • X. Endossia, vedova di Valentiniano III, invitando a venire dall'Affrica in Italia Genserico re de'Vandali, per far sua vendetta contro Massimo, uccisore di suo marito ed usurpatore dell'imperio, e che l'avea forzata ad essergli moglie, recò a Roma guasto e strage terrible per quindici giorni.